IL PROGETTO

 

BIONIKONLab

un'idea di natura,

educazione, scienza

e design.

 

 

 

Fin dal 1996, il progetto BIONIKONLab  caratterizza nell' I.I.S. "G.Asproni" di Iglesias, in Sardegna,  l'attività didattica del Prof. Massimo Lumini, architetto-designer con una più che ventennale esperienza nell'insegnamento delle discipline artistiche, progettuali e della morfologia strutturale naturale, collegate e sperimentate tra loro attraverso un particolare stile costruttivista.

 L'idea di base è stata quella di costruire, in una scuola pubblica di stampo tradizionale, un territorio di confine nuovo e poco esplorato, una sorta di interfaccia , attraverso la quale informazioni, immagini e metodi provenienti dalle scienze naturali e biologiche, dalla matematica e dalla fisica, dall'elettronica, dall'architettura e ingegneria, si possono collegare attivamente alle discipline dell'arte, del design, della rappresentazione grafica e della comunicazione visiva.

Questo insolito meltin'pop disciplinare ha come obiettivo formativo primario, quello di aiutare gli studenti a costruirsi una "testa ben fatta" (E. Morin),  con la quale attrezzarsi per leggere,  osservare e analizzare in un modo più attento e trasversale  quello che Galileo indica come  il grande "libro dell'Universo" :

 

http://letturecritiche.com/2011/05/29/morin-testa-ben-fatta/

 

Nella struttura didattica di BIONIKONLab, si possono individuare sette principali obiettivi di lavoro che si declinano nei cinque anni curriculari, secondo livelli di approfondimento di difficoltà crescente:

 

1) Riuscire a percepire il proprio apprendimento personale come un processo attivo, aperto e in divenire (working progress), in cui il tradizionale ruolo, tendenzialmente passivo e demotivante dello "studente" che, nella posizione statica del banco,  replica acriticamente i saperi appresi dall'insegnante, senza colorarli con le tinte di una particolare rielaborazione personale, si possa trasformare in quello ben più attivo e responsabile tipico della forma mentis  di un "ricercatore". 

 2) Acquisire un set di abilità progettuali che, in una prospettiva fortemente trasversale, riescano a contaminare analogicamente e criticamente tra loro le differenti discipline curriculari: Scienze, Fisica, Matematica, Geometria, Chimica ma anche Arte e Filosofia per riuscire a tracciare  una mappa concettuale organica e dinamicamente in evoluzione, che dia un possibile  senso all'enorme complessità dell'episteme contemporaneo. La capacità di saper attraversare e di sapersi orientare in tutti questi ambiti conoscitivi è poi finalizzata a sviluppare nello studente, una visione sistemica del fare umano e dell' impatto ambientale che ricade sull'ecosistema.

 3) Sperimentare e fare propri metodi di pensiero creativo come il "brainstorming" o la sinettica e saperli declinare in diversi contesti di Problem-setting e Problem-solving.

 4) Affinare le proprie capacità di condivisione e di mediazione; aprire la corazza di studente-monade, superare le difficoltà e le tensioni che scaturiscono nelle dinamiche di integrazione in un gruppo di pari (competizione negativa, invidie, rancori, pessimismo, pensiero negativo, non chiarezza dei ruoli e delle abilità e competenze), riuscendo a superare le proprie difficoltà comunicative e sperimentando l'energia positiva  tipica di un team-work professionale ben motivato e coordinato al raggiungimento di una meta (research target).

 5) Imparare a comunicare chiaramente le proprie idee a se stesso e agli altri, saper rappresentare in maniera efficace i propri risultati, apprendendo e sviluppando le capacità e le abilità per saper gestire differenti ambienti mediali: testi, immagini, video, audio, modelli costruttivi e sperimentare quelle strategie di  progettazione di base  che sono necessarie alla creazione e gestione di dispense didattiche, piani di lavoro e ricerca, mostre didattiche, workshop ed altro.Acquisire la consapevolezza che il frutto del proprio lavoro di riflessione e di rielaborazione possa costituire un materiale di sviluppo per future ricerche invece di finire con una fascetta timbrata dentro un armadietto e finire bruciato dopo cinque anni di deposito in qualche magazzino scolastico.

 6) Acquisire competenze nel campo del disegno manuale, della manipolazione di materiali leggeri come carta, cartone, legno, metalli per apprendere tecniche di costruzione di modelli leggeri utili a verifiche strutturali, di forma e di funzionalità.

 7) Attraverso sperimentazioni di Basic-Design avviare un processo di apprendimento dei metodi di progettazione fondativi per comprendere i prodotti della tecnologia naturale e della tecnologia artificiale umana, considerandoli  entrambi alla stregua di "strutture leggere" (Frei Otto ).

  

L'iniziale  progetto BIONIKON, ha mosso i primi passi durante  l'anno scolastico 1996, con pochissimi mezzi a disposizione. Al tempo i PC erano ancora una rarità, Internet fantascienza, i giovani non venivano ancora definiti "nativi digitali", in quanto la diffusione dei media elettronici, soprattutto fra i banchi di scuola, era ai primordi. Le idee  innovative che circolavano fra di noi ci elettrizzavano per l'impatto originale e stimolante sul modo di studiare e di stare insieme a scuola; Bionica e basic design costituivano i due argomenti principali di ricerca.

Questi originali insegnamenti  provenivano dal trasferimento dell' esperienza di collaborazione del coordinatore  che, presso lo IED-Istituto Europeo di Design nella sede di Cagliari e Milano, ha potuto lavorare per anni al fianco del Prof. Carmelo Di Bartolo, uno dei primi ricercatori a introdurre in Italia e in Europa la didattica della bionica, applicata alla progettazione e al design.

http://www.designinnovation.net

La prima occasione di comunicare i risultati delle nostre analisi sulla morfologia delle strutture naturali avvenne, su invito del Prof. Guido Pegna dell'Università degli Studi di Cagliari, nell'ambito del XXXVII° Congresso AIF (Associazione Italiana Fisica) tenutosi nel mese di ottobre 1998 a Quartu Sant' Elena. 

Gli studenti, ospitati in uno stand insieme a docenti universitari e ricercatori alle prese con macchinari ed esperimenti di chimica e fisica di ogni genere, animarono al pubblico vari laboratori: superfici minime e bolle di sapone, geometrie poliedriche e analisi di radiolari e vari modelli di studio di ossa e varie textures naturali collegati alle forme e strutture architettoniche.

I ragazzi se la cavarono così bene che, sempre su invito dell'Università degli Studi di Cagliari, ed in particolare per interessamento dell' allora Direttore del C.I.R.D. - Centro Interdipartimentale di Ricerca Didattica dell'Università degli Studi di Cagliari, Prof. Sergio Torrazza, partecipammo al Concorso regionale "Chicco Mura", producendo un CD-Rom pionieristico completamente autoprodotto, in cui venivano mostrate per la prima volta in Italia, delle idee piuttosto avanzate ed originali soprattutto considerando l'ambito scolastico liceale.

Incredibilmente questo lavoro venne premiato con il primo posto e fu presentato in anteprima all'inaugurazione dell Anno Accademico cagliaritano.

Negli anni successivi il laboratorio fu organizzato nella nuova sede di "Su pardu",  in un bellissimo spazio di 130mq. "open space", con aree di lavoro specializzate: un centro di microscopia con telecamera applicata ad un grande monitor per osservare dal vivo cellule, organismi e altri organismi ( anche  sotto la supervisione della Prof.ssa. Carla Corona, indimenticabile docente di Scienze e cara amica, compagna di lavoro e di ricerca di quegli anni un pò mitici), una  zone officina, con trapani, seghe, martelli e utensili e materiali adatti per la costruzione dei modelli leggeri, una delle produzioni più caratteristiche di BIONIKONLab e librerie e armadi per contenere dispense, testi specializzati e modelli ed elaborati prodotti dagli studenti.

Uno degli aspetti che ha caratterizzato da sempre lo stile del nostro  progetto è l'attivazione di ambienti di lavoro e di apprendimento in stile "cantiere" o "bottega", capaci di facilitare azioni di apprendere facendo - learning by doing.

Nell'anno scolastico 2000, dalle riflessioni sul problema dei materiali riciclati e da un laboratorio sul recupero creativo dei rifiuti domestici, fu organizzata una sfilata di moda, con abiti completamente realizzati con materiali di recupero, "PLASTICO 2001", pionieristica ricerca su temi che solo da pochi anni stanno interessando gli ambiti scolastici e l'opinione pubblica.

Nel 2002 fu molto importante per gli studenti del laboratorio, partecipare su invito della Provincia di Cagliari all'evento "Risorsa Scuola - Turisport" che si svolse a Cagliari, presso gli spazi della Fiera.

Fu organizzato uno stand di 80 mq. in cui allestimmo una mostra didattica e vari laboratori di intrattenimento scientifico; il laboratorio "Ne vedremo delle bolle", in cui il pubblico poteva interagire con le nostre attrezzature e divertirsi a creare bolle e lamine saponate dalle forme particolarissime, fu visitatissimo da grandi e bambini e molto apprezzato dalla stampa.

I ragazzi, ormai diventati espertissimi nel gestire eventi di intrattenimento scientifico, parteciparono nel 2003 alla manifestazione "Scuolavorando" sempre alla Fiera di Cagliari.

Nel 2004, costruimmo il nostro primo sito web che la Mondadori elesse sito scolastico del mese, premiandoci con un link al loro sito aziendale, cosa  che ci permise di avere moltissima visibilità a livello nazionale.

Presso la SSIS -Scuola di Specializzazione Insegnanti Scuola Superiore di Cagliari, fu istitutita dal 2003 al 2007 un corso tenuto dal Prof. Lumini, Coordinatore del  dipartimento di "Arte e disegno", di "Morfologia e Teoria della figurazione", ispirata dalle lezioni dell'artista Paul Klee presso la Bauhaus di Weimar.

In questi laboratori didattici dal taglio innovativo, si sono formati decine di futuri docenti di discipline artistiche e non solo. La teoria del "Crossover didattico", elaborata attraverso questa preziosa esperienza, ha caratterizzato per dieci anni la metodologia di formazione superiore per le disipline artistiche sotto la sua direzione. Gli elementi caratteristici di questo metodo didattico sono raccontati nell'articolo "Hic sunt dracones" all'interno dl  testo "Il supervisore di tirocinio nella formazione dell' insegnante " pubblicato a Cagliari nel 2009 dalla CUEC:

 

 http://www.cuec.eu/?p=980 

 

 Negli anni successivi  (2008-2009) a causa della crescita della popolazione scolastica, lo spazio laboratoriale ha subito un drastico ridimensionamento e l'iniziativa ha segnato un periodo di stasi e di riflessione. Nel 2010 è stato riorganizzato un nucleo laboratoriale e il progetto ha cambiato denominazione, diventando BIONIKONLab.

BIONIKONLab, costituisce una delle esperienze di riferimento per pratiche di insegnamento creativo, negli incontri con docenti e funzionari della Comunità Europea, che da quattro anni ci visitano nell'ambito del programma di LifeLongLearning "Leonardo".

Nel 2009, eletto dalla CE anno della creatività scientifica, aderendo al concorso indetto dal JRC di Ispra, un piccolo gruppo di alunni, coordinato dal Prof. Lumini, si è aggiudicato il premio speciale offerto dall Istituto per la Salute e la Protezione dei Consumatori- IHCP- presentando un gioc didattico sul tema della trasmigrazione delle sostanze chimiche degli imballaggi sugli alimenti.

 

http://ec.europa.eu/dgs/jrc/ispra-openday-2009/finalists_it.html#high 

 

  http://www.youtube.com/watch?v=vOKh6DIHo-s 

  

Recentemente, il laboratorio, partecipando al concorso "AMBIENTEIDEA",  indetto dalla Regione Sardegna nell'ambito dell'iniziativa che ha voluto considerare il 2013, anno Europeo dei cittadini, si è guadagnato un importante premio, classificandosi al secondo posto, 

La classe 1B ha presentato "BENTUTINTU-vento colorato", un video che illustra le fasi della creazione di un progetto sul tema delle energie eoliche, in cui il braistorming e il design creativo hanno permesso al nutrito gruppo di lavoro di raggiungere in breve tempo la capacità di gestire le complesse fasi di un problem-solving ad elevato tasso di creatività.

 

http://www.youtube.com/watch?v=Xj-Eanvegm4 

  

Sempre nell'a.s. 2012/2013, un gruppo di studenti, seguiti dalla Dott.sa Daniela Inconis (Ass. Qedora- A.I.F - Università dei Saperi) ha aderito all'iniziativa "CreativityCamp", iniziativa della Regione Sardegna su iniziativa delle Associazioni RES PSICOLOGICA e META Group (Dott.sa Anna Amati), per partecipare ad un concorso per l'ideazione di una simulazione di impresa.

L'idea è di utilizzare le risorse accumulate dal laboratorio per proporre un'idea nuova e originale, che punti allo sfruttamento sostenibile di materiali e risorse locali.

 

Dall'anno scolastico 2013/2014 il BIONIKONLab (B_Lab) ha creato un suo spin-off/Progetto-Azione denominato NAT14, acronimo di Natura Arte Tecnologia, che ha come mission lo sviluppo di iniziative di animazione culturale e di sensibilizzazione a tematiche di innovazione tecnologica e sociale, arrivando a fondare il primo FabLab del Sulcis (FABNAT14 SharingLab).

NAT14 è stato partner organizzativo della Conferenza cittadina "Dire, Fare, Collaborare" e del congresso-OpenDay "SULKYmake HumanitiesLab" che ha avuto un riscontro nazionale, attraverso un post su Repubblica online.

http://www.repubblica.it/tecnologia/2015/03/12/news/sulkimake_humanities_lab_-_l_innovazione_digitale_come_motore_per_la_crescita_economica_sociale_e_culturale_nel_territorio_-109371706/

 

Dagli stimolanti incontri sviluppati durante i tre giorni di congresso, NAT14 e Massimo Lumini hanno sviluppato con Unisulky di Carbonia e il designer Antonio Arcadu (Honda Italy) l'idea di creare una Rete di Manifattura Digitale della Sardegna.

 

http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2015/06/12/news/rete-per-la-manifattura-digitale-1.11603996

 

Per chi fosse interessato a leggere informazioni più approfondite sulle tematiche pedagogiche e didattiche delle nostre attività può scaricare le dispense presenti nella sezione del sito "MATERIALI DIDATTICI".

 

 

 

 

 

 

 

 

BIONIKONLab - LA BROCHURE 1996 - 2012

 Questa brochure racconta,  in lingua inglese, il progetto BIONIKONLab in tutti i suoi elementi didattici, metodologici e pedagogici; si trovano molte notizie e fotografie dei principali laboratori ed unità di lavoro che  sono parte della formazione bionica.